Droghe, solo il 2% le compra sul web

Droghe, solo il 2% le compra sul web
Droghe sintetiche su internet, l’allarme è ingiustificato: chi usa queste sostanze preferisce contatti diretti con i pusher e solo in rari casi utilizza il web. È quanto è emerso durante l’ultimo dei tre incontri sulle droghe organizzati dalla Cooperativa Ama Aquilone e Redattore Sociale, tenutosi ieri a Grottammare, in provincia di Ascoli Piceno dal titolo “Sulle mie cattive strade” e dedicato alle droghe sintetiche. A confrontarsi sul tema, Fabio Bernardi, esperto antidroga della Direzione centrale dei servizi antidroga (Dcsa) presso l’Ambasciata d’Italia in Iran (già capo della squadra mobile di Bologna) e Raimondo Pavarin, direttore dell’Osservatorio epidemiologico dipendenze patologiche di Bologna. Secondo una ricerca condotta proprio dall’Osservatorio su un campione di 100 persone che consumano almeno da un anno con frequenza settimanale sostanze altre rispetto alla cannabis, emerge infatti che solo il 2 per cento di loro acquista le sostanze stupefacenti su internet. Sono molti di più, invece, coloro che per acquistare scelgono canali conosciuti. “Per l’acquisto molti usano canali diretti – ha spiegato Pavarin -. Moltissimi acquistano presso l’abitazione del pusher o su appuntamento, e spesso acquistano solo se hanno la possibilità di provare. Nel 32 per cento dei casi il contatto col pusher è telefonico, vuol dire che c’è una fidelizzazione, che c’è una relazione già definita con questa persona, vanno da persone di cui si fidano”. Secondo il Dipartimento politiche antidroga, il fenomeno smurt drugs su internet è in crescita. Gli ultimi dati diffusi dal Dpa parlano di un incremento di siti internet che commercializzano queste sostanze, passati dal 2010 al 2012 da 170 a 693. Per Bernardi, però, “l’allarme ingiustificato, anche se mediaticamente tira molto. Chi compra preferisce rivolgersi allo spacciatore di cui si fida maggiormente”. Per Pavarin, infatti, sono tante le questioni che spingono i consumatori a ricorrere a contatti diretti. “Il 28 per cento acquista solo se può vedere prima la sostanza – ha aggiunto Pavarin -, uno su quattro acquista solo se può contrattare il prezzo in base alla qualità. Uno su cinque acquista solo se ha un contatto programmato, decidendo come e quando vedersi, mentre il 15 per cento acquista solo se può prima provare la sostanza. Uno su cinque non compra quando non conosce lo spacciatore”.(ga) © Copyright Redattore Sociale
22/11/2013

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