Il nuovo report EMCDDA esamina disordini psichici combinati all’uso di sostanze

 La coesistenza di malattie mentali con problemi di abuso di droghe psicoattive o altre sostanze, conosciuta come “comorbidità” o “doppia diagnosi”, è oggetto di studio da parte dell’agenzia europea per le droghe (EMCDDA) da più di un decennio. Data la crescente preoccupazione riguardo questo problema, l’EMCDDA ha pubblicato in questi giorni l’analisi più esauriente, uscita sull’argomento, a livello europeo.
La comorbidità psichiatrica è assai prevalente nei soggetti con problemi di abuso di sostanze; può portare ad un incremento del rischio di ospedalizzazione, suicidio e comportamenti criminali, ed è difficile da gestire e trattare.

Il direttore dell’EMCDDA Wolfgang Götz spiega come: “l’individuazione e il trattamento della comorbidità è una delle maggiori sfide che legislatori, figure professionali e medici che operano nel campo dell’abuso di droghe sono chiamati ad affrontare”, aggiungendo: “riconoscere e rispondere alla realtà di questi disordini è un passo importante per offrire trattamenti migliori per le tante persone affette da questi problemi interconnessi”.
Il collegamento tra l’abuso di sostanze e problemi mentali è un collegamento complesso, e l’interazione può avvenire su livelli diversi. In alcuni casi il disordine psichiatrico può essere un fattore di rischio per l’abuso, mentre in altri casi è l’uso di sostanze a scatenare disordini di tipo psichico. La coesistenza di entrambi i fattori solleva molte sfide, quali cronicità, insuccesso dei trattamenti, aumentata morbilità e, in alcuni casi, una maggiore criminalità.
La forma più diffusa di comorbidità è la combinazione di abuso di sostanze e depressione o ansia; anche l’uso di specifiche sostanze può essere associato a specifiche condizioni psichiatriche.

Il trattamento di individui affetti da doppia diagnosi si rivela complicato, in virtù della complessa natura del problema. Sebbene la questione di fornire un trattamento efficace sia considerata importante da professionisti nel campo delle droghe e della salute mentale, in Europa manca consenso su quale sia il trattamento appropriato e le migliori strategie farmacologiche e psicosociali da adottare.
Il report descrive un insieme di barriere al trattamento, che includono: la separazione di trattamenti per le malattie mentali e la tossicodipendenza in Europa, un uso insufficiente di risorse competenti a trattare entrambi i disordini allo stesso tempo, la mancanza di approcci adeguati, regolazioni e fondi.

Il report si conclude con una serie di raccomandazioni, che includono: una metodica individuazione e trattamento della comorbidità di disordini psichici in individui con problemi di tossicodipendenza, lo sviluppo di studi volti a migliorare l’interesse e il trattamento, e un esame dei possibili interventi per identificare i casi ad alto rischio.

È possibile leggere il report, in inglese, cliccando qui

23/11/2016

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