Rapporto ecomafia 2013: malaffare fattura 16,7 miliardi

Rapporto ecomafia 2013: malaffare fattura 16,7 miliardi

Il giro di affari legato all'illegalita' ambientale, il fatturato dell'Ecomafia, e' di 16,7 miliardi, in sostanza oltre il doppio di quanto costerebbe eliminare l'Imu e scongiurare l'aumento di un punto dell'Iva, misure per le quali il ministro delle Finanze Fabrizio Saccomanni indica un fabbisogno complessivo di 8 miliardi. Un giro d'affari costruito su un volume di 34.120 reati, con 28.132 persone denunciate, 161 ordinanze di custodia cautelare, 8.286 sequestri. Un fatturato gestito da numerosi clan: 302 quelli censiti nel 2012. E' un'economia che non conosce recessione quella fotografata da 'Ecomafia 2013', il rapporto annuale di Legambiente realizzato grazie al contributo delle Forze dell'ordine, che denuncia le storie e i numeri dell'illegalita' ambientale in Italia. Rapporto presentato oggi a Roma al cinema L'Aquila, lupogo simbolico che e' stato sequestrato alla criminalita' organizzata e interamente ristrutturato dal Comune di Roma per offrire alla citta' uno spazio culturale dedicato al cinema e alle arti visive.

I numeri degli illeciti ambientali accertati lo scorso anno delineano "una situazione di particolare gravita'", avverte Legambiente. Il 45,7% dei reati e' concentrato nelle quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa (Campania, Sicilia, Calabria e Puglia) "seguite dal Lazio, con un numero di reati in crescita rispetto al 2011 (+13,2%)" e dalla Toscana, che sale al sesto posto, con 2.524 illeciti (+15,4%). Prima regione del Nord Italia, la Liguria (1.597 reati, +9,1% sul 2011). Da segnalare per l'incremento degli illeciti accertati anche il Veneto, con un +18,9%, e l'Umbria, passata dal sedicesimo posto del 2011 all'undicesimo del 2012.

Ma 'Ecomafia 2013', il rapporto annuale di Legambiente, segnala anche come crescano nel 2012 anche gli illeciti contro gli animali e la fauna selvatica (+6,4% rispetto al 2011), sfiorando quota 8.000, a una media di quasi 22 reati al giorno. Pero' ha il segno piu' anche il numero di incendi boschivi che hanno colpito il nostro paese: esattamente +4,6% rispetto al 2011, un anno orribile per il nostro patrimonio boschivo dato che aveva fatto registrare un picco del 62,5% rispetto al 2010. È la Campania a guidare anche quest'anno la classifica dell'illegalita' ambientale nel nostro paese, con 4.777 infrazioni accertate (nonostante la riduzione rispetto al 2011 del 10,3%), 3.394 persone denunciate e 34 arresti. E il discorso vale sia per il ciclo illegale del cemento sia per quello dei rifiuti. .(DIRE)  

17/06/2013

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