A che serve il ricordo

“Persino il ricordo non é necessario all'amore. C'é una terra per i vivi e una terra per i morti il cui ponte é, appunto, l'amore, l'unico sopravvissuto, l'unico significato”. Thornton Wilder

Giovedì 19 dicembre, tutta la Cooperativa si raccoglie intorno al monumento che dal 2012 guarda alla facciata principale di Casa Ama. E’ un monumento carico di storie quello a cui ogni giorno i nostri ragazzi, gli operatori e tutti quanti vivono in “casa”, passano accanto. E’ la pietra di cui è fatto, è il macigno che si porta dentro, ma anche la sostanza simbolica delle storie che ogni giorno ci “costringono” al pensiero che il corpo, si muore ma la sostanza non si cancella mai, si trasforma e diventa pietra.

La vita dei morti è riposta nel ricordo dei vivi, hanno detto. Per noi è così, per non dimenticare i volti lontani e allo stesso tempo per continuare ad avere la forza di ostinarci sulle storie, anche quando le storie sembrano interrotte e senza possibilità.

Come ogni anno ormai da molto tempo, la giornata del ricordo, serve ai vivi per capire le vite e ricordare che c’è un’altra possibilità oltre la perdita. Una possibilità che si chiama memoria.
Da molti anni il ricordo per noi all’Ama – Aquilone è una pietra radicata alla terra e sono nomi pronunciati a voce alta perché arrivino in fretta al vento.
Da molti anni il ricordo ci accompagna, giorno per giorno, nelle cose di ogni giorno. Tutto qui è fatto di voci e pensieri, ed è costruito anche su quelle voci e su quei pensieri di cui rimane l’eco. Il ricordo serve a chi resta. Per tenere a mente che dentro ognuno di noi “è un mondo fragile”. Per non dimenticare il buio che ognuno di noi si porta dentro.

Nomi incisi nella pietra, scritti sulla carta, pregati a voce alta. Perché arrivino in fretta al vento.
Il 19 dicembre alle ore 17.00, la Cooperativa Ama – Aquilone ricorda i suoi uomini e le sue donne con una messa che si terrà presso la cappella di Casa Ama.