Aborigeni Mezzadri: storie di economia circolare

Aborigeni Mezzadri: storie di economia circolare

Nella Regione Marche, dagli Appennini al mare, vive una popolazione di ultra-ottuagenari in via di estinzione. Sono gli ultimi mezzadri delle nostre campagne, abbandonate negli anni ’60 con l’arrivo della modernizzazione. Prima che il tempo ne dissolva la memoria, l’associazione Malacultura ha raccolto in una guida emozionante, dedicata ai princìpi dell’economia circolare, gli ultimi testimoni di questa umanità inconsapevolmente ecologica e fragile. L’obiettivo prefisso? Valorizzare le eredità culturali dei luoghi e delle persone attraverso un approccio di Heritage Design delle arti visive ed editoriali.

di Giuseppina Pica e Alessia Piccioni

C’era una volta Graziella, la tessitrice, che con i fili di canapa, parte della rotazione agraria come il grano, tesseva teli destinati alle cose più preziose. E poi ancora Renato, il cercatore d’acqua, che con un ramoscello preso fra le due mani incede nella sua ricerca sotterranee. E Pierina, la domatrice di uccelli, cresciuta con gli animali. Ugo, Lorenzo, Ginetta e tanti altri ancora. Diciotto ritratti autentici ci restituiscono l’essenza dei contadini aborigeni, vissuti in economia di sussistenza e dunque secondo un insieme di processi che imitano la Natura, dove tutta la materia circola seguendo il principio per cui nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

Silenziosamente, con il loro quotidiano lavoro, si sono presi cura della nostra terra, dalle montagne alle valli, contribuendo a costruire il nostro splendido paesaggio rurale e a mantenere la preziosa biodiversità delle Marche. Contadini custodi di una realtà agricola magica e rurale, che hanno rispettato la natura e applicato le leggi dell’economia circolare.


«Quando Laura mi ha parlato di Aborigeni mezzadri» - Spiega Giancarlo Oresti, Presidente Associazione Malacultura e Responsabile marketing del progetto editoriale Aborigeni Mezzadri - «Ho riscoperto un po’ quella che era stata la mia giovinezza. Avevo i nonni che vivevano in campagna e d’estate non vedevo l’ora di andare da loro, per stare in libertà. Libertà era avere a disposizione delle persone che ti insegnavano qualcosa. Così è nata la voglia di riscoprire e conservare le esperienze di questa generazione di ottuagenari, un patrimonio culturale unico che altrimenti sarebbe andato perduto».


Patrimonio identitario e comunità culturali di appartenenza. L’UNESCO definisce la cultura come l’insieme degli aspetti spirituali, materiali, intellettuali ed emozionali che contraddistinguono una società o un gruppo sociale. Essa non comprende solo l’arte e la letteratura, ma anche i modi di vita, i diritti fondamentali degli esseri umani, i sistemi di valori, le tradizioni e le credenze. L’eredità culturale rappresenta un fattore decisivo nell’evoluzione delle società umane perché è strettamente legata ai valori condivisi che sono destinati a svolgere un ruolo chiave nei prossimi decenni perché rappresentano ambiti innovativi di possibile creazione di benessere sociale ed economico.

«Anche la struttura del libro riflette la circolarità sostanziale di questa economia governata da principi che vengono presentati attraverso le testimonianze dei mezzadri. Siamo una regione tipicamente rappresentativa della cultura contadina.» - Racconta Laura Melloni, autrice della pubblicazione insieme al fotografo Alessio Panichi. – «Una cultura di cui si parla tanto oggi, ma non è ancora scontato il collegamento con l’economia circolare e con la sua modernità, oggi riproponibile in chiave avanguardista e non nostalgica. Sappiamo tutti che l’attuale modello di vita occidentale non è più sostenibile. Dobbiamo cambiare, ma non sappiamo come farlo. Forse, abbiamo bisogno di imparare dal passato per assicurare il benessere a chi verrà dopo di noi».


Il prossimo passo? Realizzare ad Ascoli Piceno un’installazione cittadina legata al libro per porre l’attenzione sugli Aborigeni e su come queste persone, per noi invisibili, possono essere considerate una vera e propria risorsa per il futuro dell’economia circolare.


Aborigeni Mezzadri. Sono indicati dalle antiche fonti storico letterarie come tra i più antichi abitanti le zone montuose dell'Italia centrale, e praticavano un culto dedito al dio Saturno che si diceva avesse insegnato loro l’agricoltura. Chiamare il mezzadro Aborigeno, non è casuale, perché nella tradizione l’espressione non significa ‘colui che vive li dall’origine’, come potrebbe indicare il termine, ma colui che vive in economia di sussistenza.

Principi dell’economia circolare. Scarti come risorse, L’unione fa la forza, Energie rinnovabili, Pensiero sistemico: il Mondo Naturale è la fonte di ispirazione dell’economia circolare. Nonostante quello della circular economy sia un concetto non recente, in realtà è un processo naturale dal quale dobbiamo trovare ispirazione. Come sostiene Ellen MacArthur, fondatrice dell’omonima fondazione «l’economia circolare è un’economia pensata per potersi rigenerare da sola». Per trovare soluzioni alle principali sfide globali –il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, l’inquinamento – l’economia circolare è un punto di approdo essenziale.


Circular Economy Plan. Nel 2015, l’UE ha scritto il primo Pacchetto sull’Economia Circolare (EC), un insieme di 54 azioni, elaborate per facilitare la transizione verso un’economia circolare europea. L’11 marzo 2020, è stato creato il Circular Economy Plan, che nasce seguendo proprio le linee guida dal Pacchetto EC. Al suo interno il Circular Economy Action Plan contiene tutte le iniziative che l’UE ha deciso di porre in essere lungo l’intero ciclo di vita dei prodotti: partendo dalla progettazione e dai processi produttivi, passando poi alla promozione di un consumo sostenibile. L’11 febbraio 2021 è stato modificato e approvato il nuovo Piano d’Azione dell’Economia Circolare. Infatti, per l’Europarlamento l’Economia Circolare è «la strada che l’Ue e le imprese devono seguire per restare innovative e competitive sul mercato globale, riducendo nel contempo la loro impronta ambientale».


Info malacultura.it / gliaborigeni@gmail.com

 

09/12/2021

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