Apre a Milano il primo store di prodotti made in carcere

Apre a Milano il primo store di prodotti made in carcere

MILANO – Cinque vetrine per uno spazio di 200 mq: è il nuovo store dei prodotti e dei servizi “made in carcere”, inaugurato oggi in via dei Mille 1 (angolo piazzale Dateo), a Milano. Locali messi a disposizione dal Comune per incontrare, conoscere e acquistare i manufatti delle 15 realtà imprenditoriali nate nelle carceri di San Vittore, Bollate, Opera e Beccaria. “L’inaugurazione di questo nuovo spazio è il giusto punto di arrivo di un percorso volto a valorizzare il lavoro, le professionalità e le imprese nate all’interno delle carceri milanesi – ha commentato l’assessore alle Politiche del Lavoro, Cristina Tajani, che ha preso parte all’inaugurazione -. Lavoro, prodotti e servizi che trovano oggi una vetrina per aprirsi alla città e rafforzarsi sul mercato.” L’Acceleratore di impresa, finanziato dal Comune di Milano con un totale di 500mila euro, ha visto la collaborazione del Provveditorato alle Carceri. Dai servizi di catering e produzione di dolci (cooperative Abc la sapienza in tavola, Piazza alimentare, Stile libero) ai lavori di sartoria (Alice cooperativa sociale), dalla manutenzione del verde (Cascina Bollate e Opera in fiore) alla falegnameria (Estia cooperativa sociale). E poi servizi di call center (Out&sider e Bee 2 s.r.l.), realizzazione di impianti elettrici (Cidiesse), gestione commerciale, reception, accoglienza (Factory cooperativa sociale), servizi di data entry (Gsp s.r.l., Soligraf, Sst s.r.l.) e vendita diretta di utensili Bosch (Il giorno dopo). Ogni tre mesi si alterneranno cinque di queste imprese che venderanno i propri prodotti, illustreranno ai cittadini i loro servizi e organizzeranno incontri o seminari per farsi conoscere. In programma, per esempio, ci sono alcune iniziative per il Salone del mobile, previsto ad aprile in città.

“L’idea di radunare tutte queste imprese in un unico luogo è nata con l’obiettivo di combattere la frammentarietà che in questi anni ha impedito di valorizzare il loro lavoro – afferma Felicia Vitiello, funzionaria giuridico-pedagogica del Provveditorato regionale alle carceri -. Si può superare anche lo scoglio della crisi se c’è una regia che coordini le iniziative mettendole in contatto tra loro e con il territorio.”

L’assessore Tajani ha inoltre promesso un finanziamento di 20 mila euro per realizzare un pozzo per l’acqua nel carcere di Bollate, in modo tale da alimentare le varie attività, dalle serre, al maneggio, fino alle lavanderie. (Alessandra Ravelli) Redattore Sociale 

22/02/2013

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