Associazione Antigone: il carcere al tempo del Coronavirus

Associazione Antigone: il carcere al tempo del Coronavirus

Come associazione, non potendo entrare nelle strutture, abbiamo fatto una scelta ben precisa: capitalizzare questo tempo per guardarci dentro e formarci. Abbiamo concepito il periodo delle chiusure come opportunità per migliorarci, per studiare, per confrontarci

Di Giulia Torbidoni

Una delle cose che la pandemia ci ha fatto provare sulla nostra pelle, e su cui dovremmo riflettere, è cosa significhi essere ‘ristretti’, 'confinati', limitati negli spostamenti e nelle attività. Ad esempio, non poter più a cadenzare il nostro tempo in base alle nostre volontà e scelte, o dover trovare un modo, tutto personale, per provare a non perderci. Per chi questa condizione la vive quotidianamente, perché chiuso in un carcere, la pandemia ha significato ancora più chiusura. Ad esempio, con la perdita dei colloqui con i familiari, già esigui (6 ore al mese, 72 ore in un anno, l’equivalente di un weekend basta a una famiglia?), e con la chiusura di ogni tipo di attività formativa o lavorativa.

Come associazione, non potendo entrare nelle strutture, abbiamo fatto una scelta ben precisa: capitalizzare questo tempo per guardarci dentro e formarci. Abbiamo concepito il periodo delle chiusure come opportunità per migliorarci, per studiare, per confrontarci. Dunque, abbiamo iniziato a fare formazione, con incontri settimanali, attraverso le piattaforme online, tenuti da chi tra noi ha più esperienza giuridica e di volontariato e assistenza in carcere.

Abbiamo messo in piedi, così, un nutrito gruppo di giovani donne e uomini che sono ora pronti ad entrare come volontari per il progetto dello Sportello di Tutela Diritti. Già attivo su Pesaro, il progetto partirà ad ottobre anche ad Ancona – Montacuto e lo stiamo presentando anche all’Istituto di Fermo. Dunque, possiamo dire di aver riempito il tempo della pandemia, di non averlo reso vano o vuoto, ma di aver preso la rincorsa per il salto.


Un capitolo a parte vorrei dedicarlo all’Istituto di Pesaro – Villa Fastiggi, dove il nostro Sportello ha potuto riprendere la sua attività già a ottobre 2020. A marzo 2021, però, si è sviluppato un focolaio di Covid e tutte le attività sono state sospese. L’epidemia ha coinvolto una cinquantina di persone detenute, per lo più asintomatiche, ma alcuni casi sono stati più seri. Due, in particolare, le cui situazioni hanno richiesto il ricorso alle cure ospedaliere. Uno dei due, inoltre, dopo le cure ricevute in ospedale e in una Rsa, è stato riportato in carcere nei primi di maggio. Ma il 19 maggio è stato trasferito di nuovo in ospedale, ancora positivo al Covid. Il 22 è stato spostato in rianimazione e il 29 maggio è deceduto.

Si chiamava Giuseppe.

Eravamo in contatto con sua figlia dal mese di marzo e abbiamo seguito passo dopo passo, con ansia e dolore, la sua storia. Quando abbiamo saputo del suo ritorno in carcere, dopo le cure ricevute, il nostro sgomento è stato enorme: «Perché rimetterlo in carcere, debole e appena curato dal Covid?».

Adesso, con una situazione sanitaria sotto controllo, stanno ripartendo le attività e da metà luglio anche noi abbiamo potuto rientrare con il nostro Sportello. Ma io vorrei concludere questo breve intervento, per cui ringrazio a nome di tutta Antigone Marche la coop. Ama Aquilone, con un pensiero per Giuseppe, la sua famiglia, e tutti quelli che hanno sofferto e hanno dimostrato il loro dolore con atti di autolesionismo o tentativi di suicidio.

È un pensiero che vuole essere un impegno di umanità che ci assumiamo, per continuare nel nostro piccolo volontariato, per raccontare, per dire che non esiste un pianeta carcere, ma solo un pianeta dove tutti stiamo e dove tutti siamo collegati, come ha dimostrato il virus.

Perché nel nuovo secolo e millennio ci si possa chiedere se è davvero necessario chiudere migliaia di persone, anche con una pandemia, anche per brevi pene, come per Giuseppe, e non sia possibile e auspicabile chiedere dalla nostra società e civiltà qualcosa di diverso e, a quanto dicono le statistiche sulle misure alternative, di più efficace per tutti (detenuti, agenti e persone in libertà) per abbattere la recidiva, le tensioni e le violenze.

Un impegno di umanità perché un’altra giustizia possa essere possibile.

25/01/2022

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