In aumento fra i giovani l’uso di cannabis, in diminuzione cocaina ed eroina.

Oltre 2,3 mln. È questo il numero totale stimato dei consumatori di sostanze psicoattive (occasionali o dipendenti) in Italia, secondo il risultato dell’ultima indagine sulla popolazione generale (Gps-Dpa) condotta nel 2012. Un dato ripreso dalla relazione annuale al Parlamento 2014 sull’uso delle sostanze stupefacenti e le tossicodipendenze in Italia, resa nota il 15 settembre dal Dipartimento per le politiche antidroga (Dpa). I dati riferiti dal Dipartimento segnalano una contrazione dei consumi nel 2012 tra la popolazione compresa tra 15 e 64 anni per tutte le sostanze prese in esame.

L’Italia, nel confronto con gli altri Paesi europei si posiziona al 23° posto per il consumo di Cannabis, al 18° per la Cocaina, al 26° per le amfetamine e al 29° per il l’ecstasy. Nel panorama nazionale il Centro Italia risulta essere, per la popolazione scolastica (15-19), il più problematico posizionandosi al primo posto per consumo di cannabis, cocaina e eroina.

Lo studio Sps-Dpa 2013-2014, condotto su un campione di 31.661 studenti, mette in evidenza come il 23,46% degli intervistati abbia consumato cannabis negli ultimi 12 mesi a seguire allucinogeni 2,03%, cocaina 1,58%, stimolanti (amfetamine e/o ecstasy) 1,36% e, infine, eroina 0,21%. I dati delle prevalenze di consumo per area geografica, evidenziano il maggior consumo di cannabis, cocaina ed eroina nell’Italia centrale; gli stimolanti vengono consumati maggiormente nell’Italia nord-occidentale mentre gli allucinogeni presentano una prevalenza di consumo maggiore nell’Italia nord-orientale. Con riferimento al consumo di almeno una sostanza illegale negli ultimi 12 mesi, la prevalenza maggiore si rileva al centro (28,45), seguita dal nord-ovest (26,76); i valori più bassi si osservano al nord-est (24,04) e al sud (21,17).

Il Centro Italia conferma la problematicità con un consumo di cannabis che sfiora il 27,46%, il consumo di cocaina al 2, 28% e l’eroina allo 0,27%.

L’aumento del consumo di cannabis è aderente ad un altro record nero tutto marchigiano, quello del sequestro in soli 7 mesi di 122 tonnellate di cannabis. Il porto di ancona difatti si conferma come uno dei centri più importanti della circolazione della droga non solo nella regione ma in tutta Italia per la sua posizione esposta ai mercati criminali dell’Est Europa.

Per info sui dati dell' Osservatorio Epidemiologico delle Dipendenze della Regione Marche

http://oed.marche.it 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

14/10/2014

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