Ama Festival e l'approfondimento sul tatuaggio: la mostra fotografica e le parole dentro.

Ci sono pensieri che si raccontano a parole e parole che rimangono solo nei nostri pensieri. Ci sono momenti, sensazioni e ricordi che si tramandano in racconti. Ci sono persino pensieri trasformati in immagini e desideri raccolti qua e là fra le pieghe del tempo.

Esiste però anche un altro tipo di narrazione forse più decisa e persino feroce, violenta, non nel risultato prodotto, ma nella pratica dell’azione con cui è espressa. L’incisione o meglio l’impressione. L’ago che imprime sulla pelle il colore. Il colore che segue il flusso delle idee dell’impresso e diventa carne. Ci sono molti modi di raccontare se stessi, le immagini, i desideri, i rimpianti, il malecaduto, la vita e pure qualche volta la morte. Ci sono modi per marchiare la carne con i sentieri dell’anima e con la strada sbagliata. Con le occasioni perse e le tacche, che dal cuore passano alla pelle. Quando si tratta del nostro corpo, il significato dei simboli non può essere interpretato con la semplice intuizione, ma va cercato nell'inconscio. Ci sono maniere diversamente espresse che raccontano, ma solo una si seppellisce con te, che diventa io, tu e lei in un unicum di carne e inchiostro. Gli scritti sulla pelle, la mostra fotografica e le parole dentro. Ho scritto sulla pelle perché ho il mare che si muove dentro, sono l’andata e il ritorno, la gioia piena e quella vuota. L’Ama Festival ospita per questa sua seconda edizione un approfondimento dedicato al tatuaggio di ieri e oggi. Un viaggio fisico e onirico che ci riporta all’obiettivo primario di raccontare e indagare l’anima, che per questa edizione è, impressa sulla pelle. 

30/04/2015

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